Era il 14 novembre 2005 quando i webmaster più svegli e i consulenti web marketing più aggiornati iniziarono a fare copia-incolla sui loro siti di uno sconosciuto “codice Urchin“, sviluppato dalla Urchin Software Corporation, che Google acquistò in aprile 2005.

Google diceva che andava inserito nell’HTML della pagina, prima del tag </body>.

Io non fui tra i primissimi, comunque il mio codice “UA-…” ha il numero di poco superiore a cinquecentomila, e se consideriamo che attualmente siamo oltre 70 milioni e mezzo, comprenderemo di quanta strada abbia fatto Google Analytics da allora.

Questo codice serviva a far funzionare un enorme pannello di controllo, strutturato in pagine e pagine di grafici, tabelle e dati numerici, che promettevano di tracciare statisticamente (e anonimamente) i visitatori del nostro sito. A distanza di 10 anni i dati statistici di coloro che hanno iniziato a far monitorare i propri siti sono ancora là, nonostante Google dicesse che poteva assicurare la disponibilità delle statistiche per un periodo massimo di 2 anni.

Attualmente Google Analytics è la piattaforma di web analytics più diffusa, ed è sempre rimasta gratuita fin dal suo esordio, nonostante il servizio sia costantemente ampliato e migliorato. Esiste anche una versione a pagamento di Google Analytics, denominata Google Analytics Premium, riservata agli operatori economici di alto livello. Si parla di un costo annuo di 150.000 Dollari USA.

Le nuove funzioni di Google Analytics crescono anno dopo anno, e sono sempre più evolute. Nonostante ciò la maggior parte dei titolari di siti web continuano ad avvalersi delle funzioni più semplici, anche perché per una corretta interpretazione dei dati più profondi occorre la competenza di un esperto di web analytics, che noon è il fornitore dell’hardware o il gestore del server, ma talvolta neppure il SEO che si occupa del posizionamento del sito. Riportiamo qui di seguito una interessante infografica di Search Engine Watch che evidenzia le funzioni usate e non usate di “GA”:

Infografica Google Analytics di Search Engine Watch

E’ interessante notare come tra le funzioni meno usate vi sia la pare denominata “Enhanced e-commerce”, e questo ci fa capire che sul lato della vendita online ci sia ancora molto da fare.